UNO SGUARDO DAL PONTE
Regia di Giuseppe Patroni Griffi
Con Sebastiano Lo Monaco, Marina Biondi, Alfonso Liguori

E’ una delle più note commedie di Miller, ancora attualissima trattando di migrazione e dell’integrazione di uomini in culture e ambienti lontanissimi dalle proprie origini.
Messo in scena per la prima volta da Luchino Visconti negli anni cinquanta al Teatro Eliseo, ha sullo sfondo una New York che incombe su uomini violentemente immessi in una cultura che non comprendono.
In questa cornice affiora la passione devastante e contraria ad ogni principio morale di Eddie Carbone per la sua giovane nipote.
L’uomo di fronte alle proprie responsabilità: è questo il filo conduttore che Sebastiano Lo Monaco ha scelto per interpretare il personaggio più epico e tormentato di tutto il teatro dello scrittore statunitense, quell’Eddie Carbone che nell’immaginario, non solo teatrale, è legato al volto di Raf Vallone e a messe in scena straordinarie del testo curate da Peter Brook e Visconti e, nel cinema, da Sidney Lumet.
La sfida di Sebastiano Lo Monaco e Patroni Griffi, che lo dirige in questa nuova impresa, parte da alcune semplici premesse: il rispetto del testo, nell’ottima traduzione di Gerardo Guerrieri, il recupero della sua dimensione di tragedia sociale e quell’idea, tutta classica, dell’uomo in perenne lotta con il suo destino.
La vicenda, come è noto, è ambientata a Brooklyn, ad uno sguardo da quel ponte che unisce due luoghi differenti: uno del presente, col carico di tutto il suo passato sempre in vista, e l’altro di un futuro imminente, sempre lontano, sempre sognato.