STUDIO SUL PIACERE IN SCENA A PESCARA PER SLOW ART

Torna con "Studio sul "Piacere" di e con Anthony Molino, psicoanalista e scrittore, musiche di Antonello Carusi (psicoterapeuta- chitarrista) sculture di Manuelita Iannetti, danza di Silvia Di Rienzo, Claudio Ioanna, Irene Placidi, il 12 agosto, ore 20.00, presso il Giardino Victor Shoes di Pescara, ingresso libero, la fortunata rassegna "SLOW ART", manifestazione nata intorno all’idea di avvicinare il pubblico a temi filosofici più o meno complessi, creando delle strutture drammaturgiche multidisciplinari, teatro, danza, video, musica, in grado di rendere più fruibile un evento altrimenti rivolto a poche elites.
La rassegna è organizzata dal Gruppo Alhena e Victor Shoes, in collaborazione con Teatro Stabile d’Abruzzo, Assessorato Cultura del Comune di Pescara, Assessorato alla Cultura della Provincia Pescara e Regione Abruzzo.
"Nel libro Sessualità e arte nella preistoria, – ci spiega il protagonista della serata Anthony Molino – Denis Vialou esplora le implicazioni evolutive per la sessualità umana e le nostre capacità immaginative scaturite nel nostro passaggio dalla quadrupedia alla bipedia. Da puro slancio e atto istintuale originario, il sesso si arricchisce in questo passaggio dell’universo dello sguardo dell’altro, e quindi del germe della realtà di un essere altro: arricchendo, di riflesso, anche la vita mentale della specie, dando vita, possiamo pensare, alla squisita prerogativa umana della fantasia, al senso della bellezza e dell’apprezzamento estetico, al desiderio. Ad un’idea altra, alta, del piacere. Dando vita, possiamo immaginare, al connubio tra sessualità e arte. Scrive difatti Vialou: "Il corpo è fondamento dell’arte…L’arte appare come una sublimazione di rappresentazioni generate dalla sessualità… L’arte è fatta per il corpo, dà al corpo piacere e significato, lo situa nell’universo psichico e sociale ch’essa stessa costituisce in immagini… Se la sessualità dell’uomo moderno della preistoria è una fonte originale e sempre feconda dell’arte, è chiaro che l’arte ha trasformato (e trasforma) la sessualità… Si potrebbe anche dire che con l’arte del corpo la sessualità è diventata arte…da circa trentamila anni arte e sessualità sono fuse l’una all’altra per generare il mondo affascinante e mutevole lungo i vari stadi evolutivi dell’immaginario." In questo "studio" sul piacere – limitato, per l’occasione, su richiesta degli organizzatori, al piacere maschile (i quali organizzatori assicurano, comunque, che quello femminile, più complesso e coi suoi tempi più ondivaghi, avrà in ogni caso la sua pubblica seppur futura rivalsa!) – ho voluto indagare sul rapporto tra arte, corpo e piacere attraverso una serie di riflessioni letterarie di alcuni scrittori fra i più importanti del nostro tempo. Da psicoanalista che non può non occuparsi di questo rapporto, ho voluto "incorniciare", se vogliamo, questa panoramica – che spero risulti "organica" nelle sue non nascoste ambizioni teatrali – con qualche riflessione del buon Freud, unica voce non proprio contemporanea tra quelle raccolte, ma sempre più moderna, e puntuale, di tante altre. Colgo l’occasione per esprimere il mio personale ringraziamento agli organizzatori, nonché al mio compagno di scena e impareggiabile musicista, Piero delle Monache. Un grazie particolare anche all’artista Manuelita Iannetti, le cui sculture incarnano, nel loro silenzio e nella loro fragile bellezza, tutto ciò che vorrei fosse comunicato questa sera."