PEGGY GUGGENHEIM

Stagione Teatrale Aquilana 2014/2015

PARCO DELLE ARTI
Mercoledì 21 gennaio ore 21,00 Turno A PdA1
Giovedì 22 gennaio ore 17,30 Turno B PdA1
Giovedì 22 gennaio ore 21,00 Turno A PdA2
Venerdì 23 gennaio ore 17,30 Turno B PdA2
PEGGY GUGGENHEIM
Donna allo specchio
di Lanie Robertson
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Nino Napoletano
musiche Pierluigi Pietroniro
regia Alessandro Maggi
un progetto di e con Fiorella Rubino
una produzione Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
e Enfi Teatro

Peggy Guggenheim – Donna allo specchio, di Lanie Robertson, interpretato da Fiorella Rubino, attrice poliedrica che ha fortemente creduto in questo progetto incentrato su una figura femminile spesso controcorrente e fuori dagli schemi. Figlia di Benjamin Guggenheim – vittima del Titanic – e nipote di Solomon Guggenheim (fondatore del museo di New York) Peggy diviene presto collezionista e amante d’arte contemporanea. Il testo è ambientato a Venezia nella sua abitazione – Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande – durante la metà degli anni ’60.
«Peggy – afferma il regista – ricorda i momenti salienti della sua incredibile vita, dipingendo un bellissimo ritratto di un’Europa a cavallo della seconda guerra mondiale. Entriamo nel mondo di Peggy, un universo che mescola passione per la vita a spietata concretezza nelle relazioni, in un vibrante porsi continuamente in rapporto con il conflitto interno e le contraddizioni di un essere umano teso per indole a entrare nella storia. In una Venezia che odora per tutta la pièce della presenza necessaria degli artisti scoperti, usati e protetti da una grande e, per certi versi, spietata Mecenate dell’arte contemporanea, lo spettacolo è un grido a difesa di uno slancio verso la creazione artistica che ha all’origine risvolti pieni di un’umanità generalmente ignorata. In tal senso, si approda a un racconto che diviene anche visione, cruda, intensa, urgente, evocazione di un mondo la cui esistenza si rivela necessità, contro il fiorire di istanze sempre più lontane dall’alimentarsi di quel tumultuoso godimento cerebro-carnale rappresentato dall’arte. A questo pianoforte di colori che è la vita di Peggy (Mecenate, affarista, moglie, madre, amante, intenditrice per istinto e per vocazione) si addice la mescolanza di presenze altre da sé, come quella della amata figlia Pegeen; ma anche di visioni, di suoni che sono musica: in sintesi è quell’interazione di arti che è la vita».