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Pubblicato il 01 Marzo 2007

L’ENNESIMA GIOVANNA A MILANO

Conferma l’impegno sui grandi temi sociali il Teatro Stabile d’Abruzzo che ha collaborato con l’associazione culturale “Lavori in Corso Teatro” e l’associazione culturale “Anna Magnani”, per presentare a Milano, oggi 1 marzo alle ore 14,30 nel carcere “San Vittore” e domani 2 marzo alle ore 21,00 nella sala degli Affreschi del Palazzo della Provincia, lo spettacolo L’ENNESIMA GIOVANNA monologo di Luciano Melchionna recitato da Cristiana Vaccaro con la regia di Vanessa Gasbarri.
L’iniziativa è patrocinata da Amnesty International nell’ambito della campagna “Mai più violenza sulle donne”. La violenza sulle donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo: è su questa triste constatazione che la presidente del TSA Stefania Pezzopane ed il direttore Federico Fiorenza hanno ritenuto di sostenere ed inserire tra le attività dell’Ente questo atto di chiara denuncia per situazioni oltre il limite del consentito e del vivibile.

“Lo spettacolo – scrive nelle note la regista- racconta l’ultimo minuto di vita di Giovanna, che, in un unico fiato, ripercorre la propria storia. Violentata e umiliata, prima dal padre e poi dal marito, non trova soluzione se non quella di dare fuoco alla causa della sua tragedia, l’ultimo uomo che le ha fatto del male, assicurandosi, però, prima la fuga dei figli. Al danno la beffa: Giovanna accusata di omicidio è messa a morte sulla sedia elettrica. Sedia ideale o reale? Non importa. Fondamentale, però, il percorso di Giovanna, bambina abbandonata, giovane donna illusa, donna ormai matura disincantata. La solitudine uno dei temi portanti dello spettacolo. Di fronte ad essa, l’incapacità di reagire che la condurrà all’esplosione di rabbia e odio che la travolgeranno. Rispetto alle violenze domestiche la società prende sempre le dovute distanze, ma, a tragedia avvenuta, giudica severamente, senza possibilità di riscatto. Una gabbia la scena. Le luci, di Corrado Rea, e i video, di DDG, non illuminano per vedere cosa accade sul palcoscenico, ma sostituiscono il coro del teatro classico, proiettando le tante altre gabbie della mente di Giovanna”.