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Pubblicato il 31 Agosto 2017

LA TRIONFALE TOURNEE IN ARGENTINA DI TANOS

Si è conclusa la fortunata tournée in Argentina dello spettacolo "Tanos" prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con il Teatro del Sangro, uno spettacolo con la regia di Stefano Angelucci Marino che ha visto in scena lo stesso Angelucci con Rossella Gesini, le maschere di Stefano Perocco di Meduna, i burattini Gaspare Nasuto & Brina Babini/Atelier della Luna, le musiche originali di Giovanni Sabella, la scenografia Filippo Iezzi, e audio e luci di Tony Lioci.
Tanti gli applausi nelle città ospitanti: Buenos Aires, Mar del Plata, Berazategui, San Lorenzo, Casilda, Canada de Gomez, Galvez, Rosario e Paranà dove il pubblico ha risposto sempre numerosissimo e con grande entusiasmo.

La tournée in Argentina, dal 4 al 22 agosto 2017, è stata realizzata in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, Centro abruzzese Marplatense di Mar del Plata, Circolo ricreativo abruzzese di Berazategui, Società Italiana di San Lorenzo, Scuola italo-argentina "Edmondo De Amicis" di Rosario, Scuola italo-argentina "Dante Alighieri" di Rosario, Società Italiana di Casilda Associazione Marchigiana, Società Italiana di Galvez, Società Italiana di Canada de Gomez, Associazione Alcara Li Fusi di Rosario, Società Italiana di Paranà.

Con grande ironia e semplicità "Tanos" ha raccontato gli italiani emigrati in Argentina nel 1950, ed è stato un racconto che ha emozionato e divertito.
Numerosi gli attestati ufficiali e istituzionali che stanno arrivando al TSA da parte dei Diplomatici italiani in Argentina e dei Responsabili degli Istituti di Cultura italiana. "La presenza di un gruppo di teatro italiano è sempre un motivo di gioia, e fare uno spettacolo in lingua italiana e riempire la sala dimostra che la domanda d’Italia va oltre le frontiere idiomatiche, giacché in Argentina il cuore è italiano – dice ad esempio il Console Generale d’Italia a Rosario Giuseppe D’Agosto – Il mio auspicio è che "Tanos" continui a stimolare esperienze congiunte, dove la partecipazione di tutta la collettività e di tutte le scuole sia da motore propulsore a nuove iniziative"

"Tanos" è il racconto di un continuo sogno ad occhi aperti, e del sogno questo spettacolo conserva la struttura ambigua e sfuggente. E’ un lavoro teatrale "alimentato" anche dalla scrittura di John Fante: una comicità trafelata e plateale, l’inquietudine visionaria e ispirata, l’attenzione profonda, eppure mai compiaciuta, al mondo degli ultimi- degli immigrati- e chiaramente la scoppiettante presenza dell’ambiente domestico, cioè etnico, come sempre nei romanzi di Fante descritto nel momento della sua implosione, del suo scardinamento a causa delle forze contrapposte che lo abitano, generazionali e culturali.
Domenico e Rosa, giovani sposi, in famiglia sentono scoppiettare l’idioma abruzzese, idioma che tra i componenti del "clan" rappresenta il mito dell’origine, il rifugio salvifico, l’identità riaffermata, mentre per loro, senza lavoro nel 1950 e pieni di ambizioni, significa solo emarginazione e disprezzo. Inizia così l’avventura di una coppia che costruisce su di sé una visione dell’estero, dell’Argentina come terra da conquistare. Conquistare il successo, un buon lavoro, costruirsi una casa… e farla finita con l’Abruzzo! Da quel momento Domenico con la sua famiglia in Argentina vive tutte le fasi della sua vita nel pieno di una forte contraddizione psicologica, in una specie di lunga crisi d’identità, indeciso tra la spinta all’integrazione piena (cioè verso la piena conquista di una dimensione "nuova") e la difesa della propria radice autentica, rappresentata dal patrimonio di tradizioni dei genitori, di norma antiquati e fatalmente antagonisti rispetto alle ambizioni dei figli.