Giovedì 23 aprile ore 21,00 turno A
Venerdì 24 aprile ore 21,00 turno B
Sabato 25 aprile ore 16,30 turno C
Domenica 26 aprile ore 16,30 turno D
Piccolo Teatro di Milano, Teatri Uniti
La Trilogia della villeggiatura
di Carlo Goldoni
regia di Toni Servillo
scene di Carlo Sala
costumi di Ortensia De Francesco
luci Pasquale Mari
con Toni Servillo, Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, , Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D’Amore, Mariella Lo Sardo
Dopo aver catturato il pubblico dei cinema con Gomorra, Il Divo e La ragazza del lago, Toni Servillo sceglie La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni.
Che interpreti il furbo servo Dubois di Marivaux o il geloso Peppino di Eduardo, o, al cinema, l’indimenticabile Titta Di Girolamo delle Conseguenze dell’amore, Toni Servillo è un artista che imprime ad ogni interpretazione e regia un tocco inconfondibile.
Oggi sceglie di lavorare su Carlo Goldoni e su un testo affascinante e compiuto come la Trilogia della villeggiatura. Tre commedie, una sorta di "miniserie del Settecento", per raccontare la triste educazione sentimentale di quattro giovani, Vittoria, Giacinta, Leonardo e Guglielmo, colti nel momento dei folli preparativi per le vacanze, poi nel turbinio di vicende che li travolge sul luogo della villeggiatura, infine nell’ora del ritorno in città.
"I personaggi principali di queste tre rappresentazioni – scriveva Goldoni nella nota dell’Autore a chi legge – sono di quell’ordine di persone che ho voluto prendere di mira; cioè di un rango civile, non nobile e non ricco, poiché i nobili e i ricchi sono autorizzati dal grado e dalla fortuna a fare qualcosa di più degli altri. L’ambizione de’ piccoli vuol figurare coi grandi, e questo è il ridicolo che io ho cercato di porre in veduta, per correggerlo, se fia possibile".
Tanto Goldoni quanto Eduardo pongono al centro della propria esperienza teatrale l’indagine spietata dell’uomo medio italiano, le cui manchevolezze e miserie costituiscono il tessuto di una classe da sempre latitante nel nostro paese, la borghesia. La Trilogia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient’altro che il contenitore di tutto l’orrore, le noie e le isterie della vita stessa. Ma racconta anche qualcosa di più terribilmente contemporaneo: il desiderio di esserci piuttosto che di essere. Il risultato finale è una malinconia infinita, perché ciascuno si ritrova davanti a una parete grigia e dietro quella parete grigia c’è un inesorabile temporale.