Marco Bernardi, torna al genio di Georges Feydeau: grande autore comico francese (1862-1921) sempre attuale per la sua innata capacità di mischiare nelle sue commedie reale e surreale, qualità che ha reso estrosa, originale e irresistibile la drammaturgia dell’autore de "La Dame de Chez Maxim".
Nelle sue storie che possiedono il privilegio della perfezione, l’evidente si mescola all’illusorio dando vita ad universi che si confondono: l’uno più assurdo dell’altro. Il motore dell’azione è sempre un malinteso ed è esattamente quanto avviene ne "La pulce nell’orecchio".
In questo capolavoro farsesco si trovano concentrati tutti gli elementi fondamentali del teatro di Feydeau: lo scatenato intreccio necessario alla struttura del vaudeville, la logica demenziale che porta i personaggi, come marionette impazzite, in situazioni sempre più complicate e sempre più esilaranti, in intrighi deliranti con dialoghi serrati, battute da antologia e continui giochi di parole. Tutto questo sullo sfondo di un meccanismo comico di alta precisione nel quale Feydeau era un vero e proprio maestro. In questo testo, per la prima e unica volta nel suo repertorio, c’è anche l’uso e la rielaborazione di uno dei più efficaci archetipi del teatro comico di tutti i tempi: il tema del doppio, che permette all’autore amato dalla belle epoque di raddoppiare le occasioni degli equivoci attraverso l’espediente dei due personaggi (il borghese Chandebise e il proletario Poche) interpretati dallo stesso attore. Il risultato è semplicemente irresistibile.
ATAM