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LA FIGLIA DI IORIO AL TINDARI FESTIVAL 2020

Nella suggestiva cornice del Teatro antico di Tindari, va in scena, lunedì 17 agosto, alle ore 21.00, la nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo “La figlia di Iorio”, un racconto di Vincenzo Pirrotta con le musiche dal vivo di Antonio Vasta.
Un appuntamento da non perdere per gli amanti del teatro che assisteranno ad una prova d’attore di grande sensibilità e potenza, Vincenzo Pirrotta ha la capacità di “trascendere” lo spettacolo incastonandone l’essenza in una drammaturgia epica e forte, una capacità che lo ascrive nei grandi autori per la scena contemporanei.
“Si sentono i suoni di un organetto dissonanti però, quasi urla le note che si allargano lacerandosi, mentre la voce prorompe, nell’uso della tecnica della diatonalità, in ritmi sempre più incalzanti e sempre più vicini alla mostruosità -spiega Pirrotta- Il canto si fa slabbrato, straziato, tormentato, dilaniato fino a far nascere la voce che, carica da quanto successo, comincia a raccontare l’”Incanata” contro Mila di Codra.
È questo l’inizio della nostra narrazione, un solo attore, aiutato da un musicista polistrumentista e che suonerà solo strumenti pastorali (zampogna, organetto, chalomou), si farà carico di far penetrare lo spettatore in un dramma senza tempo e che prende alle viscere, interpretando tutti i personaggi tramutandosi di volta in volta ora in Aligi ora in Mila, e in Lazaro, in Candia, ritornando alle tecniche di “Cuntu” nei momenti corali.
Un modo “altro” di vivere questo dramma pastorale cercando di conservare tutta la forza e il pathos del capolavoro che Gabriele D’annunzio ci ha consegnato”