Venerdì 20 febbraio ore 21,00 turno A
Sabato 21 febbraio ore 16,30 turno C
Sabato 21 febbraio ore 21.00 turno B
Domenica 22 febbraio ore 16,30 turno D
Compagnia Mario Chiocchio, Balletto di Roma
La favola di Amore e Psiche
da L’Asino d’oro di Apuleio
adattamento e regia di Renato Giordano
con Peppe Barra, Andrè De La Roche
e la partecipazione di Francesca Nunzi, Piero Caretto e Francesca Marini
"C’era una volta un re ed una regina che avevano tre figlie bellissime" così inizia La Favola di Amore e Psiche, centro, anzi cuore del romanzo l’Asino d’oro di Apuleio.
E l’inizio è proprio l’inizio di tutte le Favole e si può ben dire che questa sia l’archetipo di tante fiabe moderne…in un certo senso, la favola delle favole.
"L’Asino d’oro" è uno dei due grandi romanzi "moderni" dell’antichità romana (e non solo) insieme al "Satyricon" di Petronio, e non a caso, dopo aver affrontato lo scorso anno il Satyricon, ora Renato Giordano è impegnato nella messa in scena dell’Asino d’oro (conosciuto anche col titolo di Metamorfosi). E così come per il Satyricon si era concentrato sull’episodio della Cena di Trimalcione, per l’asino, non ha preso l’intero romanzo ma la sua parte centrale, senz’altro la più bella, poetica e suggestiva, "la favola di Amore e Psiche".
Psiche era bellissima, talmente bella da suscitare invidia addirittura in Venere che irata dall’esistenza di una mortale che adombrava la sua bellezza decide di punirla, eliminarla, facendola innamorare di una qualche mostruosità, ed invia Cupido-Amore per farla trafiggere con un dardo di passione nei confronti di quanto di peggio si potesse trovare, uomo o animale. Ma Amore, alla vista di Psiche se ne innamora, e la salva da rovina e morte, portandola in un suo castello fatato, dove la notte la ama senza farsi mai vedere in volto. Le due sorelle vengono invitate al castello da Psiche ed invidiose preparano un piano per rovinare la sorella rimasta nel frattempo incinta del suo amante misterioso. "E’ un mostro, una bestia, tua sorella, per salvarti, lo devi uccidere, mentre lui dorme di notte, dopo l’amore."
La giovane ci crede, si prepara al delitto, poi vede il vero volto del suo amato, ed il pugnale cade dalla mano, ma per punizione perde tutto mentre Venere ancora la cerca per eliminarla. Dopo una serie di avventure d’espiazione, compresa la discesa agli inferi, l’amore trionferà. Come dicevo l’opera di Apuleio, originario di Madaura, in Africa, è stata ispirazione di tantissime favole moderne, da "La Bella e la Bestia" a "Biancaneve" a "Cenerentola", passando attraverso grandi capolavori letterari, per citarne uno solo, il "Sogno di una notte di mezz’estate" di Shakespeare. E la morale, se una morale si vuol trovare, dietro un velo di happy end decadente, è inquietante, o perlomeno fa riflettere: Se vuoi essere felice, anima mia, non voler sapere com’è fatto il tuo amore.