Un ponte crolla improvvisamente in Perù alla metà del secolo diciottesimo facendo perire cinque viaggiatori. Nasce nella coscienza di una religiosa una domanda: Il Signore punisce così i malvagi oppure in tal modo chiama a sé gli innocenti?
Ci vengono presentati una vecchia marchesa egoista ed ubriacona e la sua giovanissima damigella di compagnia, un giovanotto ombroso e fiero in procinto di imbarcarsi, un vecchio artista di teatro strenuo sostenitore della commedia antica e il suo pupillo ancor desideroso di istruirsi.
Intorno alle biografie degli scomparsi si muove un caleidoscopio di personaggi emblematici che fanno rivivere un’intera società. Conosciamo così il Vicerè annoiato e gottoso, l’Arcivescovo pigro e gaudente, un capitano che ha solcato mille mari, un giovane scrivano vittima di un amore infelice, ma soprattutto la Perichole attrice consumata e donna ambiziosa e Madre Pilar che nelle opere di misericordia vede l’unico scopo e il solo significato di questa vita terrena.
L’azione si muove nei vari ambienti evocati dalle scene di Emanuele Luzzati, sfoggiando i coloratissimi costumi ideati da Santuzza Calì, con l’accompagnamento delle musiche di Jacqueline Perrotin. Accanto a Paolo Poli recitano un’attrice di grido, un grande caratterista e uno scelto manipolo di brillantissimi attori.