I CANTIERI DELL'IMMAGINARIO
Soltanto con una grande passione per la propria Città si riesce ad organizzare e promuovere un
progetto così complesso ed al contempo così importante per L’Aquila come I Cantieri
dell’Immaginario. Dal 2 luglio al 15 agosto, le piazze ancora vuote con a guardia i cantieri
che sono il simbolo della ricostruzione, si animeranno di artisti e pubblico per dimostrare
ancora una volta che attraverso l’arte e la cultura è possibile RI-Costruire. Un generale work in
progress che si dipana nell’arco di quasi due mesi dove protagonisti saranno artisti locali,
italiani e stranieri che fra laboratori, eventi e spettacoli renderanno il percorso immaginato un
immenso cantiere dove la ricostruzione immateriale sarà tangibile al pubblico.
I CANTIERI DELL’IMMAGINARIO
I Cantieri dell’Immaginario saranno un momento importante per ricondurre l’attenzione sul
centro storico dell’Aquila e sul suo comprensorio, valorizzando monumenti, piazze e siti di una
città che conservava la memoria artistica di un passato illustre e che oggi è ridotta a un
groviglio di impalcature, pali di sostegno, cavi d’acciaio e fasce contenitive a cercare di
impedirne l’ulteriore degrado. Il progetto vuole essere motore di promozione, memoria e
conoscenza, creando un cantiere di ricostruzione culturale che possa stimolare quella
ricostruzione materiale tanto attesa.
Gli Enti e le persone che hanno promosso questo progetto:
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Spettacolo dal vivo con il Direttore Generale
Salvo Nastasi.
Il Comune dell’Aquila con l’Assessore alla Cultura ed ai Grandi Eventi
Stefania Pezzopane, promotrice.
Coordinamento generale
Antonio Massena
Coordinamento organizzativo
Giorgio Paravano, Francesca La Cava, Giorgio Iraggi
Coordinamento artistico
Guido Barbieri (Società Aquilana dei Concerti Barattelli),
Vincenzo Mariozzi (I Solisti Aquilani),
Ettore Pellegrino (ISA),
Francesca La Cava (Gruppo E-Motion),
Alessandro Preziosi (TSA),
Antonio Massena (L’Uovo TSI),
Manuele Morgese (TeatroZeta),
Paolo Rubei (ATAM)
Comunicazione
Ufficio Stampa del Comune dell’Aquila in rete con gli uffici stampa delle Istituzioni
Gli Enti Culturali che hanno organizzato questo progetto:
SOCIETA’ AQUILANA DEI CONCERTI "Bonaventura Barattelli", I SOLISTI AQUILANI,
ISTITUZIONE SINFONICA ABRUZZESE, GRUPPO E-MOTION, TEATRO STABILE D’ABRUZZO,
TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE L’UOVO, TEATROZETA, ATAM Associazione Teatrale Abruzzese
Molisana
I NUMERI DEI CANTIERI DELL’IMMAGINARIO
8 gli Enti organizzatori
26 gli spettacoli
22 I laboratori
2 I Luoghi della storia
8 Le piazze
2 I Luoghi dello spettacolo
200 e oltre gli artisti impegnati nel progetto singolarmente, in gruppo, in orchestra, in ensemble
e gli allievi dei laboratori e del Conservatorio.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Accademia
delle Belle Arti L’Aquila, Conservatorio di Musica "Casella" L’Aquila, Fondazione Centro
sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema – Sede Abruzzo, Vigili del
Fuoco, Polizia Municipale.
IL PROGETTO
I Cantieri dell’immaginario saranno un momento importante per ricondurre l’attenzione sul
centro storico dell’Aquila e sul suo comprensorio, valorizzando monumenti, piazze e siti di una
città che conservava la memoria artistica di un passato illustre e che oggi è ridotta a un
groviglio di impalcature, pali di sostegno, cavi d’acciaio e fasce contenitive a cercare di
impedirne l’ulteriore degrado. Il progetto vuole essere motore di promozione, memoria e
conoscenza, creando un cantiere di ricostruzione culturale che possa stimolare quella
ricostruzione materiale tanto attesa.
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila e le sue frazioni, quei trenta secondi
hanno polverizzato vite e cose, dissipato sogni e progetti, messo in ginocchio una città e la sua
economia, la sua vita sociale e civile, la sua cultura, cancellando i luoghi dello spettacolo
nonché i punti di aggregazione civile e sociale. A distanza di tre anni, dopo la convulsa
attenzione dei media nella fase emergenziale e dopo maldestri tentativi di raccontare che tutto è
tornato alla normalità, L’Aquila non è più nelle headlines. Tuttavia c’è ancora molto da fare,
sia sul piano della ricostruzione materiale sia per ciò che concerne il tessuto socio-culturale
ancora lacerato.
In uno scenario del genere è necessario per la città ripartire dalle potenzialità esistenti
superando i confini e i limiti della normalità, cercando di coagulare forze, intelligenze, capacità
e professionalità provenienti da più ambiti per raggiungere un obiettivo comune: un nuovo
modo di essere. E anche – forse soprattutto – cultura e spettacolo devono fare la loro parte.
Il percorso progettuale, attuato dalle maggiori istituzioni culturali aquilane, è imperniato
sull’integrazione di forme e linguaggi espressivi diversi (teatro, danza, musica, arti visive e
performing art) e si fonda sulla natura multidisciplinare delle arti contemporanee e sulla
centralità dell’incontro tra artisti e collettività, sulla vocazione al radicamento territoriale, sulla
ricerca sui linguaggi e sul metodo del laboratorio.
Obiettivo del progetto è perciò quello di sostenere nella misura più efficace – sotto il profilo
emozionale che, per l’appunto, musica, teatro, danza e arte contemporanea possono assicurare
– la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Aquila e della interazione fra
beni e attività culturali, soprattutto in funzione della nascita di un nuovo modo di produrre
spettacolo che sia in grado di coinvolgere e rendere partecipi tutti i cittadini aquilani con un
occhio di riguardo verso le giovani generazioni.
Le piazze aquilane stanno morendo. Gli spazi dello spettacolo sono inagibili. I luoghi di
incontro storici non ci sono più. Una delle conseguenze più vistose e forse più tristi del
terremoto è la progressiva "chiusura" dei tradizionali luoghi di aggregazione spontanea della
città. Luoghi che prima erano crocevia di incontri, di relazioni, di scambi, oggi sono piccoli, o
grandi, deserti. Anche la perdita forzata di questi "centri" contribuisce oggi a disperdere, a
frammentare l’identità della
comunità cittadina. Il progetto dei Cantieri si concretizzerà proprio in questi spazi, avendo
come intento principale quello di ridonare simbolicamente ad ogni piazza e luogo di ritrovo
l’antica funzione di agorà che questi spazi cruciali della vita cittadina hanno sempre svolto.
Non solo punti di incontro, dunque, ma anche centri di irradiazione del logos pubblico, alvei
in cui vengono scambiate le idee sul presente e discussi i progetti per il futuro.
Verranno organizzate attività di formazione finalizzate alla creazione di eventi/spettacolo da
far vivere all’interno della città ed anche extra moenia, per coinvolgere le componenti cittadine
che il terremoto ha allontanato, letteralmente e metaforicamente. Gli enti culturali cittadini
garantiranno il tutoraggio e la qualità delle attività individuando, per ogni settore, riconosciuti
maestri dello spettacolo dal vivo a livello nazionale e internazionale. Saranno elaborati
eventi/spettacolo finalizzati alla crescita di un particolare modello di lavoro interdisciplinare,
ne verrà fuori un peculiare programma di spettacolo inteso come work in progress.