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HERMANOS DEBUTTA IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Prosegue con successo nel Circuito ERT del Friuli Venezia Giulia la tournée di “Hermanos” di Giuliano Bonanni e Stefano Angelucci Marino. In scena Giuliano Bonanni, Chiara Donada, Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino, scenografie di Claudio Mezzelani, maschere a cura di Brat Teatro e regia di Giuliano Bonanni e Stefano Angelucci Marino. Una nuova produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con il Teatro del Sangro e l’Associazione culturale “Luigi Candoni”.

Questi i prossimi debutti: giovedì 9 gennaio, ore 20.45, Auditorium Alla Fratta, San Daniele del Friuli; venerdì 10 gennaio, ore 21, Teatro Italia, Pontebba; sabato 11 gennaio, ore 20.45, Teatro Luigi Candoni, Tolmezzo;
domenica 12 gennaio, ore 20.45, Auditorium Centro Civico, San Vito al Tagliamento; venerdì 17 gennaio, ore 20.45, Centro Polifunzionale, Talmassons.

“Hermanos” è la storia di due giovani emigranti che tra loro si chiamano fratelli, non perché siano consanguinei, ma perché sono entrambi orfani, orfani di una terra che era anche la loro madre. Siamo negli anni ’50, i due hermanos vivono in un quartiere operaio e porteño di Buenos Aires, lottano ogni giorno per non dimenticare le loro radici e per radicarsi in questo nuovo orizzonte. I due fratelli sono molto diversi l’uno dall’altro, uno è viscerale ed istintivo, l’altro è razionale e cerca di avere il controllo su tutto. L’Italia del dopoguerra ha generato e poi lasciato al proprio destino due creature così diverse: il fradi friulano e lu fratell abruzzese. I due hanno in comune la passione per la boxe e il desiderio di affermarsi. Ma il destino li metterà uno contro l’altro, il destino li farà innamorare della stessa ragazza e come altri celebri fratelli, uno si affermerà sull’altro, con il sangue.

“Hermanos” nasce dall’esperienza teatrale vissuta in Argentina, Uruguay e Paraguay dagli attori e registi Giuliano Bonanni e Stefano Angelucci Marino, grazie a due produzioni in collaborazione con il Teatro Stabile d’Abruzzo. I due artisti, dopo essere entrati in contatto diretto con i discendenti dei migranti friulani e abruzzesi, affrontano in questo spettacolo il tema del fenomeno migratorio non da una prospettiva nostalgica e poetica, ma attraverso una angolazione concreta e attualizzante rafforzata dall’uso delle lingue e dialetti degli emigranti: italiano, friulano, spagnolo e abruzzese.

La locandina