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Pubblicato il 18 Maggio 2007

GRAN FINALE PER FRATELLI d’ARTE

Si chiude nel migliore dei modi, venerdì 18 maggio, la rassegna Fratelli d’arte-Alberto, Marco e Piergiorgio Bellocchio, fortemente voluta dalla Presidenza della Regione Abruzzo e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, con la collaborazione dell’Assessorato alle politiche regionali per i beni e le attività culturali e l’Accademia dell’Immagine.
Al cinema Massimo di L’Aquila verranno proiettate le due pellicole di Marco Bellocchio che, forse, più di altre, hanno incontrato sia il favore del pubblico che della critica: alle ore 17.00, Buongiorno notte, con Maya Sansa, Luigi Lo Cascio, Roberto Herlitzka, Paolo Briguglia, e, alle ore 19.15, Il regista di matrimoni con Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina, Maurizio Donadoni.
Gran finale al Teatro comunale di L’Aquila, alle 21.30, con un concerto di assoluto prestigio: su progetto di Marco Bellocchio, l’Orchestra Città Aperta diretta dal maestro Carlo Crivelli, presenta la Sinfonia Specchiante n°3 sulle immagini del film “La passione di Giovanna d’Arco” di Carl Dreyer.
“In questo concerto – ci spiega Carlo Crivelli – l’orchestra è in scena, perché accoglie nel suo seno la proiezione del film di Dreyer. La sinfonia non è quindi colonna sonora di commento ma partitura contemporanea assolutamente autosufficiente che si pone come “altro piano di rappresentazione”. Il confrontarsi, lo “specchiarsi” nel film, vuol’essere l’omaggio inteso come la possibilità di rappresentare il proprio sconvolgimento misterioso ed interiore, determinato dalla profonda comprensione del Lavoro di un altro.
Si è partiti dalla coscienza che il capolavoro espressionista di Dreyer, non aveva in realtà alcuna necessità di essere musicato: per “rendergli un servizio” bisognava quindi immaginare piani diversi di rappresentazione fruibili contemporaneamente.
In certi casi si è tentato di risalire al principio che informava l’azione filmica affinché attraverso l’opera compositiva questo si manifestasse nell’ordine dei segni propri alla Musica, in altri si è trattata l’immagine come fonte di riflessione e d’ispirazione, ma anche come gemma preziosa da incastonare gelosamente in una materia diversa.
L’uomo per sua natura prende dall’uomo e non deve ringraziare per questo. Sorge spontanea però la gratitudine per quegli Artisti che come Dreyer, con la loro Opera, hanno impedito che la fiamma del libero pensiero si spegnesse, conservandola affinché altri potessero attingervi. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.