GLI STIVALI DEL GATTO IN SCENA A L'AQUILA

Parte la seconda edizione di "Crescere a teatro": una rassegna con sei nuovi spettacoli, prodotti dal Teatro Stabile d’Abruzzo, che hanno l’intento di avvicinare i ragazzi allo spettacolo dal vivo per renderli, nel tempo, un pubblico teatrale attento e critico.
Si inizia, sempre presso il Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila, con uno spettacolo prodotto dal TSA, in collaborazione con Fantacadabra, domenica 26 novembre ore 17.30, lunedì 27 novembre ore 10.00 GLI STIVALI DEL GATTO musiche e canzoni Paolo Capodacqua, ideazione e regia Mario Fracassi, con Santo Cicco, Mario Fracassi, Roberto Mascioletti, Laura Tiberi.
Lo spettacolo si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco.
Un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto (assumendo su di sé il ruolo dell’eroe e, dunque, del bambino), usando l’astuzia e l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potere costituito; tale potere è rappresentato da un Orco da operetta…
Il ragazzo, terzo figlio di un povero mugnaio, riceve in eredità una maschera e un vestito da gatto. Naturalmente è disperato, ma, quando capisce il valore dell’eredità che il padre gli ha lasciato…
Nella commedia c’è un re, con due grandi problemi che non lo lasciano invecchiare in pace: sua figlia, la principessa, rifiuta tutti i numerosissimi pretendenti perché aspetta il vero amore per sposarsi e in tutto il regno non c’è più traccia di un coniglio, il piatto preferito del vecchio re. Il re ha a sua disposizione molti cacciatori, ma nessun uomo caccia meglio del Gatto con gli stivali che riesce a catturare molti conigli, e ogni giorno ne fa dono al sovrano da parte del suo padrone, il marchese di Carabas (che poi è sempre il ragazzo con la maschera da gatto). Sia il padre che la bella e nubile figlia sono sempre più curiosi di conoscere il loro benefattore e arriva il giorno in cui il Gatto accetta di condurli da … lui. Il ragazzo è ben felice di presentarsi come Marchese di Carabas e anche di sposare la principessa, ma un nobile deve possedere ricche vesti, terre e un castello!
Il regno confinante appartiene al terribile orco Popanz di cui nessuno conosce il vero aspetto, poiché Popanz è capace di infinite metamorfosi; proprio sfruttando le doti magiche e lo stupido orgoglio dell’orco, il gatto lo induce a trasformarsi in un topolino e lo mangia in un sol boccone.
Il biglietto di ingresso agli spettacoli domenicali costa 5 euro, quello per le scuole 4 euro