DOVE NACQUE ITALIA
Lo spettacolo narra la vicenda della Guerra Sociale avvenuta nel 91-88 a.C., che vide contrapposti diversi popoli italici della penisola contro la Repubblica romana, alla quale venivano rivendicati la cittadinanza e il riconoscimento dei diritti fondamentali. Gli Italici – tra cui Marsi, Sanniti, Peligni, Marrucini, Vestini, Frentani, Lucani, Campani, Piceni e diversi altri – si organizzarono e allearono, dando vita a una vera e propria nazione che nella loro lingua chiamarono Viteliu, ovvero Italia.
Tra battaglie, giuramenti, inganni, ardimenti e passioni, uno spettacolo che alterna i differenti registri espressivi – epico,
comico, poetico e tragico – propri del teatro d’arte popolare.
Ne emergono i temi della giustizia sociale, dell’uguaglianza, della libertà, dell’amore per la patria profondamente connesso a quello per la fratellanza tra i diversi popoli.
La messinscena è frutto di un’intensa attività di ricerca storico/culturale, unita al lavoro di creazione artigianale, scrittura e composizione, da cui scaturisce una drammaturgia inedita, fedele all’estro della fantasia quanto
alla verità filologica della storia.
Teatro di figura, narrazione e musica si incontrano e danno vita per la prima volta a uno spettacolo unico nel suo genere, in cui si racconta un tratto fondamentale – e spesso sconosciuto – della memoria storica collettiva.
L’OPERA DEI PUPI
L’Opera dei Pupi è un tipo di teatro delle marionette tipico
della tradizione dell’italia meridionale sviluppata
maggiormente in Sicilia. Sino agli anni ’50 infatti l’Italia centro
meridionale godeva di diversi teatri stabili dell’opera dei pupi.
L’opera dei pupi nella forma che conosciamo oggi, si sviluppò
alla fine dal 1700, con i pupi in paggio (non armati) che
rappresentavano alcuni racconti popolari ; di queste opere
sono arrivate a noi soltanto le farse che ancora oggi vengono
rappresentate. Con gli anni i pupi vengono armati con scudi e
corazze rappresentando storie dell’epica cavalleresca, in
particolare legate alla vicenda di Carlo Magno e dei paladini di
Francia.
Girolamo Botta, fondatore della compagnia Pupi Italici,
propone per la prima volta i pupi come interpreti di una nuova epica cavalleresca dell’appennino italiano, legata alle storie
dei popoli italici e romani, ambientate ben oltre 2000 anni fa, per l’appunto nel tempo in cui nacque Italia.
Il lavoro del puparo e’ molto complesso perchè cura lo spettacolo dando voce ai fantocci e costruisce le proprie strutture sceniche (fondali, scene, marionette, vestiti e armature).
Nel 2008 l’UNESCO ha dichiarato il Teatro dell’Opera dei Pupi capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
IL CUNTO
Innanzi tutto occorre dire che è la forma di teatro più
antica che esista. Il cunto viene fatto con l’essenziale che
richiede la tradizione: una pedana, una spada, il corpo e la
voce. Durante il racconto la voce si trasforma, fino a raggiungere
alcuni momenti drammatici, in cui la recita risulta una
metrica regolata che supera qualsiasi significato per
toccare l’astrazione del corpo sonoro. Il cuntista, ovvero il narratore professionista del ciclo carolingio e di storie epico cavalleresche è stato
probabilmente il veicolo principale attraverso cui l’opera
dei pupi ha derivato i soggetti da rappresentare nella sua
forma ciclica. Da questi il puparo ha appreso la tecnica di
interrompere il racconto in un momento cruciale,
suddividendo le storie in infinite puntate. Gli
studiosi convergono tutti nell’affermare che sono state proprio le storie raccontate dai cuntisti ad ispirare la nascita del pupo armato.
Marcello Sacerdote, attore, narratore e musico abruzzese, membro fondatore di CUNTATERRA, nello spettacolo si propone
di riportare in vita la storica, e ormai quasi in via d’estinzione, figura del cuntastorie tradizionale, attingendo alla tecnica
assai caratteristica del cunto siciliano e riportandola al proprio linguaggio, mediato attraverso espressioni popolari dell’italia
centro-meridionale che lo rendano fruibile e comprensibile a tutti.
SCENOGRAFIE
Nello spettacolo sono anche presenti vere e proprie opere di arte figurativa.
Il cartellone a quadri, classico ed essenziale appoggio scenografico del
cuntastorie, insieme ai fondali dipinti che fanno da sfondo alle scene dei pupi, sono parte di una scenografia teatrale tradizionale, così come gli stessi pupi, scolpiti, assemblati e lavorati a mano, sono frutto del lavoro artigianale e creativo di Girolamo Botta.
MUSICHE
Anche il suono racconta. Soprattutto quando a suonare sono
strumenti musicali arcaici, le cui origini si perdono nel tempo.
Parliamo di zampogne (aerofoni a sacco tipici italiani), flauti
antichi, tamburi e percussioni etniche. Marcello Sacerdote
nello spettacolo alterna narrazione e musica, proponendo
sonorità evocative, melodie tradizionali e brevi composizion
inedite emesse da questi caratteristici strumenti, anch’essi
emblema di un prezioso patrimonio culturale ed etnomusicologico.
LE COMPAGNIE
Lo spettacolo nasce dalla sinergia di due compagnie unite dall’amore per l’arte, la cultura e le tradizioni.
PUPI ITALICI
La compagnia e’ stata fondata da Girolamo Botta marionettista(puparo) e pittore nato a Palermo nel 1985, da sempre appassionato d’arte, dopo il diploma all’istituto d’arte dà il via alla sua carriera artistica frequentando diversi laboratori e teatri di figura del famoso teatro dei pupi Siciliani della città natale, nel 2013 si trasferisce in Abruzzo nella città di Sulmona fondando la compagnia e la realizzazione dei Pupi Italici insieme ad Alessandra Guadagna.
CUNTATERRA
E’ una realtà artistica abruzzese attiva nella ricerca, formazione e creazione per il Teatro, la Musica e la Cultura.
Nasce nel 2017 dall’idea di Marcello Sacerdote, attore e musicista popolare di origine abruzzese, che ne è membro e fondatore. Scaturisce tutto dall’amore per le storie, storie da raccontare, storie in cui le persone possano riconoscersi con il cuore e con la mente, condividendo saperi, riscoprendo memorie e identità che facciano bene alla vita.
Un attenzione particolare è posta sul recupero di tradizioni culturali, teatrali e musicali, sia orali che scritte, nonché di argomenti d’interesse storico e sociale.
Alimentando al contempo una forte sintonia con le voci dell’attualità e i linguaggi contemporanei.
CUNTATERRA è terra di racconti, con un pensiero alle radici e lo sguardo aperto sul mondo.
CUNTATERRA realizza spettacoli teatrali, eventi culturali, concerti musicali e molte altre tipologie di interventi artistici, proponibili sia al chiuso che all’aperto, sia in postazione fissa che itinerante, sia in ambiente urbano che naturale.
Organizza rassegne, festival, laboratori di educazione teatrale per bambini, ragazzi e adulti, invita maestri nazionali ed internazionali a condurre seminari e corsi di formazione. Coopera con associazioni, comuni, scuole enti ed istituzioni, partecipando attivamente alla creazione e allo sviluppo di progetti culturali di varia entità. Collabora costantemente con altri
artisti ed operatori culturali, con cui creare sinergie, condividere percorsi, competenze ed esperienze lavorative