DIARIO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE 1. IL NOSTRO “SOGNO”

Inizia oggi il Diario del laboratorio teatrale di recitazione che ci accompagnerà fino al debutto dello spettacolo SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE il 26, 27 E 28 luglio alle 19,30 presso il Parco del Castello di L’Aquila proposto nell’ambito de "I Cantieri dell’Immaginario"
Atto I, scena ii
Lisandro: "Ebbene, amore mio? Perché le tue guance
Impallidiscono? Perché quelle rose
Scolorano d’un tratto?
Ermia: "Forse per mancanza di pioggia; anche se
Potrei annaffiarle con l’acquazzone dei miei occhi.>>
Matteo e Cristina, Simone e Diletta, Francesco e Laura, … Tanti Lisandro e tante Ermia.
Sono le coppie di allievi-attori che provano una delle prime scene degli innamorati di "Sogno di una notte di mezz’estate".
Luigi perfeziona il monologo di Bottom che si sveglia dal suo "sogno".
Qualcun altro, poco più in là, prova l’incontro di Bottom e Titania.
E pure Demetrio e Elena prendo vita.
Immancabile il famoso dialogo tra Ermia ed Elena in cui si parla della bellezza della seconda e di quanto Demetrio l’ammiri.
Sono già diversi giorni che il Teatro dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila è diventato un palazzo ducale ateniese e il famoso bosco lì vicino. A guidare gli attori nell’analisi e studio dei personaggi ci sono Nikolaj Karpov e Andrea Baracco. Più precisamente, è dal 28 giugno che è in corso il laboratorio su "Sogno di una notte di mezz’estate" organizzato dal Teatro Stabile d’Abruzzo nell’ambito de "I cantieri dell’immaginario"… e che, per volontà degli organizzatori, è cominciato 10 giorni prima dell’apertura ufficiale del grande progetto festivaliero che aprirà i battenti il prossimo 8 luglio.
23 allievi-attori ( + 1 "diarista di bordo" che partecipa al laboratorio, cioè io)
11 maschi, 12 femmine (+ 1, la diarista, cioè io, una femmina)
L’età media è poco più di 27 anni e provengono da tutta Italia, coprendo un arco geografico che va dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Sardegna all’Abruzzo. Senza tralasciare le regioni che sono nel mezzo. Sono attori diplomati (o allievi-attori) in alcune delle maggiori accademie di recitazione nazionali (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio D’Amico" di Roma, Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Scuola "Paolo Grassi" di Milano e Link Academy di Roma)… ma c’è anche qualche talento con esperienze di formazione diverse. Addirittura qualcuno ha studiato a Parigi.
Tra loro ci sono anche degli allievi-attori che erano presenti lo scorso anno al laboratorio su "Troilo e Cressida", sempre di Shakespeare… ma ora è presto per svelarvi tutto.
Torniamo, invece, al nostro "Sogno".
Quest’opera di Shakespeare è sicuramente una delle più conosciute e allestite. Una delle più amate. Ma anche una delle più complesse. Dire di cosa parli l’opera è sempre una sorpresa perché al suo interno c’è praticamente di tutto. 3 mondi che si intrecciano e un incantesimo a complicare ulteriormente le cose, teatro, natura e astronomia, mondo degli umani e quello delle fate, nobili e artigiani, bellezza e mostruosità, severità e comicità, bosco e città, amore, matrimonio, gelosia, seduzione, realtà e parodia, storia del teatro inglese rinascimentale, mitologia greca (mediata dalla narrativa cavalleresca) e mitologia celtica (sottesa al folklore inglese)… questi temi sono presenti sia nel mondo degli umani, sia in quello delle fate, sia nella recita degli artigiani. Un intreccio a non finire! Una "vertigine"!
Ho chiesto agli allievi-attori cosa ne pensano di "Sogno di una notte di mezz’estate" e queste sono le risposte che mi hanno dato alcuni di loro:
<< La cosa che mi piace è la libera interpretazione di quest’opera. Un intreccio di eventi sorprendenti che pur intrecciandosi in mondi completamente diversi, sono uniti dall’amore universale. >>
Chiara Di Muzio
<< Mi piace molto perché è un testo pieno di spunti musicali e i personaggi sono delle piccole sinfonie. >>
Daniele Paoloni
<< L’inganno che porta alla creazione di equivoci e giochi rende l’opera molto interessante. >>
Francesco Civile
<< Un’opera magica, piena di incanto, dove si mescolano desiderio e fantasia, creature incantate e mortali in un’avventura sensuale e creativa. >>
Diletta Scrima
<< La cosa che mi ha colpito la prima volta che ho letto il testo (ma penso che abbia colpito un po’ tutti!) e che mi ha divertito è questo scambio di coppia involontario. Io mi chiedevo sempre chissà come sarebbe andata. Nella vita reale mi piacerebbe essere Puck e vedere di cambiare gli eventi. >>
Giulia Cacciamani
<< La tematica che salta all’occhio è quella dell’amore (come tutti sappiamo) però mi ha colpito un tema che io chiamo "tema dell’inconscio". E’ come se questa tematica fosse nella vita di ognuno di noi tutti i giorni. Come se non riuscissimo a scindere, a volte, tra realtà e illusione. Per esempio, chi può saperlo se stanotte ho avuto un incantesimo e mi sono svegliato in modo diverso non sapendo se è stata la mia volontà o un intervento diverso? >>
Cosimo Ricciolino
<< E’ interessante questo rapporto tra fantastico e reale, da questi personaggi mitici a questi personaggi alla sfera degli umani. >>
Gianni Spezzano
<< 3 parole: bucolico, erotismo e violenza. >>
Erica Archinucci
<< La parte che mi piace di più è come la parte nobile in un primo momento vede la messa in scena degli attori-artigiani. >>
Luca Di Gennaro
<< La cosa che mi affascina di questo testo è la magia, ma non in senso di incantesimo, bensì di emotività, rapporti, gelosie, … E’ magico tutto quello che succede, non solo le fate, gli incantesimi e i capi di essi. Le cose che mi affascinano di più a livello di personaggi sono Puck e Bottom. Li trovo straordinariamente dotati di un’emotività magica, appunto. E Bottom, in particolare, perché è l’unico dei personaggi che vive i due mondi: quello reale e quello magico, un po’ come se fosse in un limbo, tra quello reale e quello magico. >>
Luigi Di Pietro
<< La cosa che mi ha interessato di più leggendo l’opera è stata la libertà che lascia Shakespeare al lettore di immergersi in un mondo dove il confine tra sogno e realtà è molto labile e di poter quindi scegliere in base, ovviamente, ai propri desideri in quale di questi due mondi immergersi. Ed è anche una delle poche opere dove l’amore viene messo a dura prova dall’inganno che rende la storia molto più intrigante. >>
Simone Villani
<< Mi piace moltissimo l’atmosfera fiabesca in cui è ambientato: il fatto che ci sia questo incontro tra questo mondo reale e quello fatato, immaginario. Non si capisce quanto sia realtà e quanto sia sogno e se in qualche luogo questo mondo possa esistere realmente. >>
Giannina Raspini
<< "Sogno di una notte di mezz’estate" se dovessi definirlo con una parola, è "incantesimo". Un incantesimo in cui mi sono trovato immerso e che giorno dopo giorno, rileggendo e studiando, ne apprezzo sempre di più il gioco scenico che si viene a creare fra i 3 mondi dei personaggi narrati: il mondo normale, anche un po’ sofisticato (se vogliamo!), snob, dei personaggi terreni, quali appunto gli innamorati e Teseo e Ippolita; il mondo degli attori rappresentato da questa compagnia di artigiani girovaghi; e il mondo onirico delle fate e degli elfi e dei loro sovrani. Mi affascina molto il ruolo degli attori-artigiani che percorrono la storia trovandosi poi invischiati nelle trame che ordiscono gli abitanti del mondo normale e gli onirici. Il personaggio che preferisco è sicuramente Oberon per la sua presenza, per il suo ruolo, la sua imponenza, il suo machiavellismo anche e sto svolgendo uno studio per cercare di rappresentarlo al meglio nel caso in cui il regista voglia affidarmi questo ruolo che sarebbe finora sicuramente il più importante della mia carriera. Finora. >>
Diego Casalis
E così, con l’occasione, ho cominciato a svelarvi anche alcuni dei nomi degli allievi-attori
ANNALISA CIUFFETELLI