Giovedì 6 novembre ore 21,00 turno A
Venerdì 7 novembre ore 21,00 turno B
Sabato 8 novembre ore 16,30 turno C
Domenica 9 novembre ore 16,30 turno D
Teatro Stabile d’Abruzzo
Teatri Uniti, Teatro Festival Italia
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
DELITTO DI PARODIA
‘A causa mia, il processo D’Annunzio – Scarpetta
regia di Francesco Saponaro
soggetto di Antonio Vladimir Marino
drammaturgia di Antonio Marfella, Antonio Vladimir Marino, Luciano Saltarelli, Francesco Saponaro
scene di Lino Fiorito
costumi di Ortensia De Francesco
con Gianfelice Imparato, Gigio Morra, Luciano Saltarelli, Peppe Servillo, Andrea Renzi, Fortunato Cerlino, Gino Curcione, Enzo Moscato, Marino Niola.
Storia del processo che vide il poeta Gabriele D’Annunzio in opposizione al commediografo ed attore napoletano Eduardo Scarpetta, reo – secondo l’accusa – di aver portato sulle scene la contraffazione non autorizzata della tragedia dannunziana La figlia di Jorio. Creazione composta di segmenti autonomi realizzati in diverse fasi, ognuna con una distinta necessità di rappresentazione, con scene in grado di armonizzare molteplici registri (tragico, comico, giuridico, lirico, grottesco) attraverso l’uso simultaneo di linguaggi espressivi differenti (teatro, cinema e televisione).
Cinema, teatro e installazioni audiovisive creano un unico corpus performativo in cui si alternano sequenze filmiche e scene teatrali. La figura del poeta abruzzese e il suo sensistico privato rimandano al bianco e nero trascendente del cinema muto. La vicenda giudiziaria che avvilì Scarpetta e la tormen
tata parodia Il figlio di Iorio danno vita alla messa in scena teatrale.
Lo spettacolo coinvolge interpreti di primo piano della scena contemporanea, con l’intenzione di moltiplicare il cortocircuito tra le suggestioni auliche del teatro dannunziano e il travolgente dinamismo della comicità scarpettiana.
Nel 1904 Eduardo Scarpetta è tra i più grandi scrittori ed attori comici dell’epoca. Nel marzo dello stesso anno, Gabriele D’Annunzio è investito dal successo della sua ultima opera teatrale La figlia di Jorio. Nel mese di dicembre, senza il permesso scritto dell’autore, Scarpetta mette in scena al Teatro Mercadante di Napoli Il figlio di Iorio, parodia del lavoro dannunziano. Dopo qualche giorno Marco Praga, direttore generale della SIAE, presenta querela per plagio e contraffazione contro Eduardo Scarpetta in rappresentanza della SIAE e del socio Gabriele D’Annunzio.
Il processo richiama l’attenzione di intellettuali, giuristi, letterati che prendono viva parte al dibattimento e accendono le più aspre polemiche nell’opinione pubblica internazionale. Attraverso la ricognizione della storia del teatro, gli avvocati della difesa e della parte civile pronunciano arringhe memorabili per argomentazioni giuridiche e preziosità oratorie. Serrata è la lotta tra i periti. Dalla parte di Scarpetta vi è Benedetto Croce; dalla parte di D’Annunzio, Salvatore Di Giacomo.
Il procedimento penale si chiude nel 1908 con la dichiarazione di non luogo a procedimento penale contro Scarpetta per inesistenza di reato. Nella giurisprudenza italiana è la prima sentenza che si pronuncia in tema di parodia. Nonostante l’assoluzione, di lì a poco, Eduardo Scarpetta deciderà di ritirarsi dalle scene.