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Pubblicato il 29 Marzo 2014

DEBUTTA A ROMA AL TEATRO VASCELLO LO SPETTACOLO COSTELLAZIONI

Arriva a Roma al Teatro Vascello da venerdì 28 marzo a domenica 6 aprile 2014  lo spettacolo “Costellazioni” prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo con Kora.teatro, lo “spettacolo- evento “  applaudito  per mesi sul palcoscenico del  Royal Court Theater a Londra.

La versione italiana è messa in scena da Silvio Peroni, regista giovane ma di grande e consolidata esperienza,  che guida sulla scena Margot Sikabonyi e Alessandro Tiberi, un cast talentuoso per una storia d’amore che flirta allegramente con la metafisica, la casualità ed il destino.

Margot Sikabonyi , familiare al grande pubblico per il ruolo di Maria Martini nella fortunata serie televisiva  “Un medico in famiglia”, è un’attrice poliedrica e di grande sensibilità che dona al personaggio di Marianna un fascino irresistibile; Alessandro Tiberi, uno dei giovani attori italiani più versatile e talentuoso, impegnato nei ruoli più diversi sempre con grande talento,  interpreta il nostro Orlando restando sempre sospeso nella meraviglia e nello stupore.

Il testo di Nick Payne è straordinario.

C’è una teoria della fisica quantistica che sostiene che esista un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte e per ogni scelta che si prende, ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Nick Payne prende questa teoria e la applica ad un rapporto di coppia,

in scena la relazione tra un uomo e una donna, ispirandosi alle idee della teoria del caos. Si esplorano le infinite possibilità degli universi paralleli: si tratta di una danza giocata in frammenti di tempo. Nel testo si ripercorrono più versioni dei vari momenti cruciali della relazione di Orlando e Marianna: dalla conoscenza, alla seduzione, al matrimonio, al tradimento, alla malattia, alla morte.

Payne mostra ripetutamente le possibilità e i diversi modi in cui i loro incontri sarebbero potuti andare a causa di fattori variabili, dalle relazioni precedenti alle parole e al tono di voce impiegati. Le scene vanno avanti, forzatamente, inspiegabilmente. Come se i personaggi fossero asserviti ad un’irrazionale necessità pressante, costretti ad interpretare per sempre variabili della loro esistenza. E’ quasi un’indagine sul libero arbitrio e sul ruolo che il caso gioca nelle nostre vite.

Assolutamente divertente, ma   disperatamente triste: è proprio il suo dinamismo intellettuale ed emotivo a rendere il testo unico e travolgente.

 

Tutte le informazioni su www.costellazioni.info e www.teatrostabile.abruzzo.it