Home / PRODUZIONI / CHI HA PAURE DELLE STORIE?

CHI HA PAURE DELLE STORIE?

“Chi ha paura delle storie” scaturisce da un progetto drammaturgico sui tratti comuni delle fiabe di paesi lontani; simboli, trame e personaggi, inventati a latitudini diverse, si scoprono simili:

il “Perdeneroso” delle terre d’Abruzzo” non è così diverso dal mitteleuropeo Barbablù e Raperonzolo, con la sua treccia magica, somiglia in maniera imbarazzante a  quella leggiadra fanciulla che va sotto il nome di Cenerentola…. Ma si sa, per le fiabe, l’importante non sono i nomi… L’importante è giocare a “vincere la paura”.

Il compito degli attori è proiettarci dentro storie talmente assurde da sembrare vere e, nei paradossi, nell’assurdo, riusciamo a scorgere una realtà inventata  da cui trarre conforto e ispirazione. Per fare questo, i nostri teatranti si mettono in riga, lo sguardo nel vuoto, e cominciano, prima di tutto a raccontare; poi, la serrata narrazione, accompagnata da suoni e rumori, attraverso capovolgimenti continui ci condurrà dentro una vicenda, fiabesca ed onirica finchè l’eroina di turno pronuncerà la fatidica frase “io non ho paura”!

“Chi ha paura delle storie” è uno spettacolo per tutti: per i ragazzi, perché possano ridere del mondo degli adulti ed immaginarne uno migliore; per gli adulti, perché possano tornare ragazzi, cioè curiosi (per capire meglio il mondo)  e pieni di energia (per poterlo cambiare). E’, poi, Brechtiano (perché il mondo sappia guardarsi da lontano e correggersi) e Rodariano (perché i segreti del mondo si svelano solo attraverso il gioco).