“C’ERA UNA VOLTA, CE N’ERANO DUE” A PESCOCOSTANZO

Il Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con Fantacadabra, e con il sostegno del Comune di Pescocostanzo, presenta “C’era una volta, ce n’erano due” dal 29 luglio al 6 agosto 2019: un importante progetto di teatro per ragazzi e famiglie articolato in spettacoli di teatro, laboratori, clownerie, musica, pupazzi e burattini.
Il Festival non vuol essere solo una programmazione di spettacoli per bambini ma un vero e proprio momento di aggregazione e di festa per rispondere alla necessità di dare un contributo all’educazione al teatro come luogo di incontro e di formazione dei giovani.
Sei gli appuntamenti dedicati ai bambini ed alle famiglie che si svolgeranno nei Giardini del Palazzo Fanzago di Pescocostanzo come anche i laboratori che precederanno gli spettacoli. Info al 339. 3212576 – 320.8677902 – fax 1786059355
Questi gli spettacoli in programma
29 luglio ore 18
Teatro Verde di Roma
I VESTITI NUOVI DELL’IMPERATORE
spettacolo con parole, figure e note
di Andrea Calabretta regia di Emanuela La Torre
Un re vanesio e civettuolo pensa unicamente a cosa e come indossare. Un giorno due imbroglioni lo convincono a comprare un tessuto straordinario per bellezza ed eleganza. Questa stoffa ha una piccola particolarità: la può vedere solo chi è intelligente. Chi non la vede vuol dire che è uno stupido. Con questa scusa i due furfanti fanno finta di tessere tessuti meravigliosi e nessuno, per paura di passare da stupido, osa confessare che non vede niente. Alla fine il re si mostrerà nudo al suo popolo, il quale popolo loderà le meraviglie di un abito inesistente.
Tra tanta gente solo un bambino ha il coraggio (o l’incoscienza) di dire la verità e di urlare a tutti che il re è nudo. I Vestiti dell’Imperatore è una partitura per attori e musicisti, in un connubio di immagini, testo, musica. Per le scene e le immagini ci siamo lasciati ispirare dai colori e dal segno di Matisse. I bambini vengono coinvolti nella storia, la musica dal vivo accompagna tutto il racconto che alterna alle parti narrate quelle cantate. Oggetti, figure e parole si muovono insieme alla storia. La fiaba diventa voce, narrazione, musica, figura, movimento,… ci suggerisce di non fermarsi alle apparenze. Una fiaba antica ma incredibilmente attuale, che fa, a un tempo, riflettere e sognare. Una fiaba da guardare, da ascoltare, da indossare.
2 agosto ore 18
Compagnia Fantacadabra
IL GATTO CON GLI STIVALI
liberamente ispirato alla favola omonima di Perrault
con Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti.
scene e costumi Antonella Di Camillo e Daniela Verna
musiche e canzoni di Paolo Capodacqua.
ideazione e regia Mario Fracassi
Un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto (assumendo su di sé il ruolo dell’eroe e, dunque, del bambino), usando l’astuzia e l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potere costituito; tale potere è rappresentato da un Orco da operetta…
Il ragazzo, terzo figlio di un povero mugnaio, riceve in eredità una maschera e un vestito da gatto. Naturalmente è disperato, ma, quando capisce il valore dell’eredità che il padre gli ha lasciato…
Nella commedia c’è un re, con due grandi problemi che non lo lasciano invecchiare in pace: sua figlia, la principessa, rifiuta tutti i numerosissimi pretendenti perché aspetta il vero amore per sposarsi e in tutto il regno non c’è più traccia di un coniglio, il piatto preferito del vecchio re. Il re ha a sua disposizione molti cacciatori, ma nessun uomo caccia meglio del gatto con gli stivali che riesce a catturare molti conigli, e ogni giorno ne fa dono al sovrano da parte del suo padrone, il marchese di Carabàs (che poi è sempre il ragazzo con la maschera da gatto). Sia il padre che la bella e nubile figlia sono sempre più curiosi di conoscere il loro benefattore e arriva il giorno in cui il Gatto accetta di condurli da… lui. Il ragazzo è ben felice di presentarsi come marchese di Carabàs e anche di sposare la principessa, ma un nobile deve possedere ricche vesti, terre e un castello!
Il regno confinante appartiene al terribile orco Popanz di cui nessuno conosce il vero aspetto, poiché Popanz è capace di infinite metamorfosi; proprio sfruttando le doti magiche e lo stupido orgoglio dell’orco, il gatto lo induce a trasformarsi in un topolino e se lo mangia in un sol boccone.
Lo spettacolo si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco.
Abbiamo voluto leggere in questa fiaba un riferimento esplicito alla Maschera e alla Commedia dell’Arte, trasformando il costume del “Gatto con gli stivali” (che indossa il giovane ragazzo) in una sorta di costume che rimanda all’idea di un Pulcinella o un Arlecchino.
Il”Gatto con gli stivali” è il regno del divertimento puro, è sorpresa, è un lavoro leggero e ironico. Sì, è una storia dove trionfa la fantasia delle trovate continue, degli equivoci e del surreale, dove la Commedia dell’Arte si mescola con l’avvicendarsi delle storie, dove l’allegria ed il grottesco la fanno da padroni. Ma non temete: alla fine, anche stavolta, non solo salveremo la Principessa (è una favola, no?) ma quasi quasi le troveremo anche marito. O no.
3 agosto ore 18
Compagnia Fantacadabra
HANSEL E GRETEL
con Santo Cicco, Laura Tiberi, Martina Di Genova e Roberto Mascioletti.
scene Associazione Culturale TELAPINTA
costumi Antonella Di Camillo e Daniela Verna
musiche e canzoni di Paolo Capodacqua.
ideazione e regia Mario Fracassi
C’era una volta… una matrigna che abbandonò nel bosco i piccoli Hansel e Gretel.
Nella celebre fiaba del povero taglialegna, Hansel e Gretel, vittime della miseria e dalla paura, della matrigna e dell’avida strega, riescono a sviluppare la capacità di guardare in faccia le difficoltà, riescono a trovare la capacità di affrontare i problemi attraverso la crescita della loro inventiva con i sassolini che buttano nel bosco per ritrovare la strada e con lo sviluppo del loro coraggio per evitare di essere divorati dalla strega. Così come in ogni fiaba, anche nel nostro spettacolo è centrale il percorso di sviluppo che i due bambini – eroi compiono attraverso il superamento di prove impegnative.
Per crescere, pur rimanendo bambini, bisogna affrontare gli imprevisti utilizzando l’ingegno e la fantasia. Come Hànsel e Gretel che, ingannati da una mostruosa matrigna, scoprono improvvisamente il mondo fuori casa, intimoriti si addentrano nelle fitte difficoltà e coraggiosamente percorrono il sentiero segnato dai sassolini. Un’aria saccente veste Hànsel da piccolo uomo, ma è la prudenza di Gretel a salvarli dalle grinfie dell’ignoto. La paura d’essere abbandonati in un bosco, pieno di abitanti inquietanti (perché sconosciuti) ma fantastici, è più gran
de della paura d’essere divorati dalla strega. Non a caso il bosco è un elemento chiave della storia: in esso, nelle società primitive che cullarono la fiaba, si svolgevano riti di iniziazione dove i fanciulli, dopo un periodo isolato nella foresta, varcavano la soglia adulta. Ed è così che Hànsel e Gretel diventano grandi e tornano a casa intascando sassolini di felicità. Le vivaci magie dello spettacolo trasformano la semplice storia attraverso un virtuosismo tecnico di giochi d’ombra e colori, di pupazzi, di danze e canzoni eseguite dal vivo, di voci infantili, filo di distanza tra fiaba e realtà, tra piccoli e grandi, sotto l’egida della fantasia. Il senso magico della fiaba è soprattutto l’innefabile sorriso del piccolo e grande pubblico: anche esso torna a casa con in tasca sassolini di felicità..(Antonella Pelilli HYSTRIO Trimestrale di teatro e di spettacolo N°4 anno 2003).Spettacolo vincitore della nona edizione del Festival nazionale di teatro ragazzi della città di Molfetta – TI FIABO E TI RACCONTO – premio “L’Uccellino Azzurro 2004”
5 agosto ore 18
Teatro Stabile d’Abruzzo
UN MAGICO MISTERO
di e con Pietro Scataglini e Lorenzo Scataglini,
In uno spettacolo unico, esperimenti di mentalismo e cartomagia riescono a sorprendere e a creare un’atmosfera magica. Due fratelli insieme in uno spettacolo per strabiliare e divertire. Nella Scuola di magia del “Magico Mistero”, un maestro e un apprendista mago con i loro strabilianti effetti magici cercano di svelare un antico mistero e di scoprire il segreto più importante che la scuola custodisce da sempre. Non sarà facile e bisognerà superare difficili prove per raggiungere l’obiettivo finale.
Lorenzo Scataglini, 26 anni, cartomago professionista dell’Aquila vanta numerosi spettacoli in Abruzzo e fuori regione. Presente nell’ultimo dvd di Juan Tamariz. È allievo del maestro Dani Daortiz, icona della cartomagia mondiale. Pietro Scataglini, 16 anni, dell’Aquila. Nonostante la giovanissima età, si è esibito già a teatro in esperimenti di mentalismo dimostrando il suo precoce talento nell’arte della prestigitazione.
6 agosto ore 18
Teatro Bertolt Brecht, Formia
I MUSICANTI DI BREMA RACCONTANO
con Maurizio Stammati, Dilva Foddai, Chiara Di Macco, Valentina Ferraiuolo
adattamento di Pompeo Perrone
regia Maurizio Stammati
luci e audio Antonio Palmiero
scenografie Dora Ricca
Quattro animali in fuga contro i soprusi e le prepotenze degli umani ma poi la soluzione è: ‘l’unione fa la forza’. Metafora del presente con risvolti attualissimi, lo spettacolo, raccontato con tecniche miste e con musica dal vivo, riflette sulla fuga e sull’approdo, sull’amicizia e il sopruso con uno sguardo all’utopia di un luogo dove tutto si fa più giusto e libero.