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CASA DI BAMBOLA , L ‘ALTRA NORA

TSA     Comune di L’Aquila      ATAM<br />Stagione Teatrale Aquilana 2007/2008    <br />TEATRO COMUNALE  DI L’AQUILA<br /><br /><br />Venerdì 7 dicembre ore 21,00 turno A<br />Sabato 8 dicembre ore 16,30 turno C<br />Sabato 8 dicembre ore 21,00 turno B<br />Domenica 9 dicembre  ore 16,30 turno D<br /><br />LEART’ TEATRO<br /><br />CASA DI BAMBOLA – L’Altra Nora<br />da Henrik Ibsen<br />uno spettacolo di Leo Muscato<br />drammaturgia e regia Leo Muscato<br />con Lunetta Savino, Paolo Bessegato<br /><br />Storia di Nora, ovvero di un personaggio penetrato in profondità nell’immaginario collettivo. Il dramma all’epoca destò grande scalpore, perché portava in scena le ipocrisie di quella stessa borghesia seduta in platea. Muscato parte proprio da questo dato e dal tentativo di annullare la distanza tra pubblico e personaggi. Ne nasce L’Altra Nora del sottotitolo, una donna di oggi, una donna della porta accanto, che agisce secondo gli impulsi e le bizzarrie di Ibsen, ma in un contesto nostro, con i pony express, gli auricolari, l’heavy metal. Il risultato è molto convincente, grazie ad una splendida Lunetta Savino.Già, Lunetta Savino, interprete di Nora…e le altre. Le donne in platea che si riconoscono in quella sua difficoltà di sostenere le complessità familiari, di subire dolori, di essere strana ma vitale, nel suo sacrificarsi per il suo compagno di vita senza che questi sappia gratificarla.La messinscena rappresenta la seconda parte del progetto “ri-scritture”, già iniziato con “Giulietta e Romeo/ Nati sotto contraria stella”. Anche questa volta Muscato si limita a raccontare una storia vecchia, che tutti conoscono, una metafora di vita che ci consente di dire : “La vita è così”.Il personaggio di Nora Helmer è stato ricalcato in maniera piuttosto decisa su una donna realmente esistita. Si chiamava Laura Petersen, norvegese, letterata di qualche fama che Ibsen incontrò diverse volte. I due ebbero un rapporto epistolare dal quale si evince una certa infatuazione dell’ormai maturo scrittore verso quella donna giovane e attraente, che lo adulava con i suoi scritti.Ma quella donna era segnata da una forte fragilità mentale che indusse il marito prima a farla rinchiudere in manicomio e poi a separarsi da lei con l’intento di toglierle i figli.“Noi donne siamo trattate assai peggio bestie, le cui femmine possono almeno tenere i  propri piccoli”, commentò Laura, che solo in seguito riuscì a ricomporre il suo triste legame coniugale, ma s’immagina benissimo a quale prezzo.