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Pubblicato il 26 Gennaio 2009

CAPASCIACQUA A L'AQUILA

TEATRO STABILE d’ABRUZZO
ATAM ASSOCIAZIONE TEATRALE ABRUZZESE MOLISANA
COMUNE DI L’AQUILA
Stagione Teatrale Aquilana 2008/2009
TEATRO COMUNALE DI L’AQUILA

Venerdì 6 febbraio ore 21,00 turno A
Sabato 7 febbraio ore 16,30 turno C
Sabato 7 febbraio ore 21.00 turno B
Domenica 8 febbraio ore 16,30 turno D
Laboratori Flegrei Produzioni Spettacoli
CAPASCIACQUA
di Luciano Saltarelli e Marina Confalone
regia di Marina Confalone
scene e costumi di Annalisa Ciaramella
musiche di De Luca & Forti
con Marina Confalone, Pino Strabioli
e con Luigi Cricelli
testo vincitore nell’anno 2008 della quinta edizione del
PREMIO GASSMAN – i teatranti dell’anno – città di Lanciano
Premio come Miglior testo italiano

Ho conosciuto un giovane autore, che ha un dono rarissimo: scrive un teatro che mi fa ridere. E non predilige, come me, i percorsi scontati del teatro comico. Senza pensarci due volte, gli ho chiesto di lavorare insieme alla stesura d’un testo, per dare vita ad un personaggio, che avevo nel cuore da tempo, e con cui sognavo di mettere in gioco, finalmente, un pochino di me stessa. Prendendo spunto, perciò, dallo stato confusionale, che mi caratterizza, (e che, ci tengo a dirlo, è ostinato rifiuto ad assecondare un mondo che non mi piace affatto), è nata CAPASCIACQUA, una donna tanto stupida, quanto fortemente decisa a realizzare l’equivoco, nel quale è precipitata. Spero che CAPASCIACQUA possa fare le mie vendette, che mi aiuti a salvare la faccia, nell’ambito delle mie conoscenze, convincendo il pubblico che, a ben guardare, la realtà è, molto spesso, più sciacqua di lei.
Marina Confalone

La stupidità è una forma non patologica di disadattamento e di stupore, più o meno candido, verso le persone e le cose. CAPASCIACQUA si propone di rappresentare la “scempiaggine” nella sua drammatica evidenza, attraverso il rapporto della protagonista con lo spazio che la circonda e con il pensiero che la invade. Le azioni, le emozioni, le relazioni interpersonali, sono montagne invalicabili, mete inaccessibili, per chi possiede strumenti miseri, falsati e immutabili per affrontarle. E’ proprio dalla manifestazione di tale inadeguatezza che nasce il contrasto comico. Ai brevi e fastidiosi ostacoli quotidiani che attanagliano la protagonista, s’affiancano gli infiniti, inconsapevoli e dolorosi interrogativi esistenziali, che rendono il personaggio talmente alieno dalla realtà da donarle una paradossale e acuta saggezza. Se per Beckett nulla è più comico dell’infelicità, di certo l’inettitudine può considerarsi una forma lampante di disperazione. Luciano Saltarelli

NOTE DI REGIA
Capasciacqua nasce nel segno di Peter Sellers, un attore che amo come pochi altri. I personaggi “autenticamente” stupidi producono una vertigine, uno stato di ebbrezza, che è reale godimento e dal quale non si vorrebbe più venire fuori. Una condizione primordiale di beatitudine che la vince sui triti ed estenuanti meccanismi della mente. Assieme a Luciano Saltarelli ho costruito per me un personaggio ed un testo che lo ospitasse, per sentire il piacere,la gioia che il vuoto di pensiero determina e comunicarli al pubblico. Il teatro reclama la libertà di ignorare le tendenze dominanti, perché è, purtroppo, anche condizionato da stili e meccanismi imposti dall’intellighenzia al potere. Proviamo così ad andare dritti al cuore degli spettatori e ridendo, forse,accetteremo, più di buon grado, l’idea che la strada che stiamo percorrendo è completamente sbagliata! Capasciacqua, donna terribilmente stupida, è decisa a realizzare l’equivoco nel quale è precipitata. Entra in contatto con una realtà dalla quale si sente più che mai avulsa. Una realtà, tutto sommato assai più ”sciacqua“ di lei.Una favola, insomma,che come ogni autentica tragedia, può solo trovare la sua soluzione in alto, molto, molto in alto!
Marina Confalone

 TSA