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Pubblicato il 28 Marzo 2014

A GRANDE RICHIESTA ULTERIORE REPLICA DI CYRANO SULLA LUNA

Assalito dalle richieste il botteghino del Teatro Stabile d’Abruzzo per il prossimo spettacolo CYRANO SULLA LUNA, il recital, coprodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo e Khora.teatro, che vede protagonista assoluto Alessandro Preziosi, che sarà in scena, nell’ambito della Stagione Teatrale Aquilana, il 3 e 4 aprile presso il Ridotto del Teatro Comunale. Così per accogliere altri spettatori il TSA organizza una ulteriore replica mercoledì 2 aprile alle ore 21.00. Per informazioni e prenotazioni Botteghino del TSA telefono 0862 62946 – 348 5247096.
"Cyrano sulla luna", ovvero "L’altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna" fu probabilmente il capolavoro di Hercule Savinien Cyrano de Bergerac: un’opera in bilico tra realismo e poesia, nella più caratteristica prosa barocca. Il racconto fantastico di un viaggio nei paesi della luna e del sole diventa il pretesto per l’esposizione di originali teorie filosofiche, scientifiche e religiose sul movimento della terra, l’eternità e l’infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi e i principi fisici dell’aerostato.
Dimenticate Cyrano, il suo naso, la spada, l’amore per Rossana: vedrete un’opera scritta "da" Cyrano, non un’opera "su" Cyrano. Spesso si dimentica che monsieur de Bergerac, al di là della celebrazione che ne fece Rostand, fu un letterato finissimo e anticipatore, non a caso considerato uno dei precursori del romanzo fantascientifico. Con scelta spiazzante, Alessandro Preziosi porta in scena uno dei suoi testi più famosi che narra di un favoloso viaggio sulla Luna, a cui Cyrano giunge grazie a un razzo lanciato dal Canada, dove è arrivato a seguito di una evaporizzazione di alcune ampolle di rugiada. Viene in mente il viaggio lunare dell’Ariosto alla ricerca del senno perduto di Orlando, e non a caso il periodo di entrambi è quello barocco. Spunto per riflessioni filosofiche, scientifiche e religiose, lo spettacolo racconta le avventure fantastiche di un personaggio alle prese con gli abitanti di uno degli spazi che affascinano e nutrono l’immaginazione dell’uomo fin dalle sue origini. Assurdo, dissacrante, surreale e fortemente bizzarro, il recital è ricco di metafore e non cela critiche pungenti alla società in cui viviamo: il graffio, insomma, è quello puro di Cyrano.